L'edizione 2013 della giornata Champagne si è tenuta a Milano presso l'Hotel Principe di Savoia. In questa edizione erano presenti 39 marchi con 130 cuvee in degustazione. Le varie Maison hanno presentato ognuna un brut, un rose ed un millesimato e tra i tanti nomi famosi anche il Salon 1999, Belle Epoque 2004 di Perrier Jouet, Cuvee Louise 2002 di Pommery e tanti altri. La sala del' hotel era piena di personaggi abituali in queste manifestazioni: Delphine Veissiere, Chiara Giovoni già ambasciatrice dello Champagne in Italia, il Cav. Trappolini e inoltre, ho avuto il piacere di confrontarmi durante tutta la manifestazione con una cara amica e esperta di Champagne, Patrizia Pozzato. Insieme a quest'ultima siamo andati alla ricerca di conferme, nuove scoperte, trovando solo in alcuni casi anche qualche delusione.
Nonostante fossero presenti pochi piccoli produttori , questa volta sono stati proprio loro che più mi hanno impressionato, in particolare Paul Louis Martin e Pertois Moriset, il primo in particolar modo con la Cuvee Gran Cru Vincent 2006, risultatata molto piacevole con grande corrispondenza tra palato e olfatto, con una nota di brioche molto marcata e altrettanto gradevole. Il secondo, con due cuvee 100% Chardonnay, interpretava molto bene il territorio di provenienza.
Anche Mailly con la Cuvee Intemporell mi ha colpito per la sua eleganza, impreziosita da sentori di miele , talco e cedro.
Dei nomi più famosi sono rimasto sorpreso da Piper-Heidsieck, che ha dato la sensazione di essersi allontanato dallo stereotipo di Champagne commerciale che negli ultimi anni lo ha contraddistinto.
Un'ultima menzione va a Francois Bendel & Fils le cui cuvee hanno una spiccata acidità pur mantenendo un enorme equilibrio.
Concludo con la speranza di ritrovare, nella prossima edizione, un sempre più consistente numero di Maison piccole e grandi e ringraziando il Bureau du Champagne Italia per l'impegno che mette nell'organizzare queste manifestazioni.
Nonostante fossero presenti pochi piccoli produttori , questa volta sono stati proprio loro che più mi hanno impressionato, in particolare Paul Louis Martin e Pertois Moriset, il primo in particolar modo con la Cuvee Gran Cru Vincent 2006, risultatata molto piacevole con grande corrispondenza tra palato e olfatto, con una nota di brioche molto marcata e altrettanto gradevole. Il secondo, con due cuvee 100% Chardonnay, interpretava molto bene il territorio di provenienza.
Anche Mailly con la Cuvee Intemporell mi ha colpito per la sua eleganza, impreziosita da sentori di miele , talco e cedro.
Dei nomi più famosi sono rimasto sorpreso da Piper-Heidsieck, che ha dato la sensazione di essersi allontanato dallo stereotipo di Champagne commerciale che negli ultimi anni lo ha contraddistinto.
Un'ultima menzione va a Francois Bendel & Fils le cui cuvee hanno una spiccata acidità pur mantenendo un enorme equilibrio.
Concludo con la speranza di ritrovare, nella prossima edizione, un sempre più consistente numero di Maison piccole e grandi e ringraziando il Bureau du Champagne Italia per l'impegno che mette nell'organizzare queste manifestazioni.
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